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Sistemi di emissione radiante

I sistemi di emissione radiante permettono sia il riscaldamento che il raffrescamento (con opportuni sistemi di deumidificazione). Gli impianti radianti possono essere a pavimento, parete, soffitto. Funzionano a temperatura medio-bassa o bassa e quindi inferiore rispetto ai sistemi tradizionali, permettendo l'uso di generatori di calore di potenza minore e di eliminare l'ingombro dei radiatori.

Con impianti a pannelli radianti, la caldaia a condensazione offre il massimo delle prestazioni e del risparmio energetico. Sono inoltre la soluzione più indicata per gli impianti alimentati con energie alternative (pompa di calore geotermica e solare termico).

Storia

Impianto di riscaldamento a pavimento, un'idea antica, un'applicazione moderna.
A parte gli aspetti tecnologici, il sistema di riscaldamento a pavimento è ancora basato su un principio conosciuto da oltre 2000 anni come riscaldamento a ipocausto, utilizzato in epoca romana per il riscaldamento degli ambienti, soprattutto termali. In questi sistemi le condizioni di comfort venivano raggiunte riscaldando le pareti verticali facendo circolare in esse aria calda prodotta nei locali sotterranei.
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Agli inizi del novecento in Inghilterra il dottor Barker sviluppò l'idea facendo brevettare il suo sistema con la denominazione "riscaldamento a pannelli", convogliando acqua calda in tubazioni di acciaio annegate nel massetto.

Negli anni  '60 in Europa veniva utilizzato il sistema del dottor Baker, riuscendo si a scaldare le abitazioni, ma creando grandi problemi alle strutture e alla circolazione degli arti inferiori.

Negli anni '70 in Germania, Svizzera e Austria, alla luce delle tecniche ed esperienze negative acquisite, sono stati proposti i primi impianti con materiali plastici.

Negli anni '80 nei paesi del nord Europa venivano utilizzati primi pannelli in materiale sintetico con la funzione di isolante e supporto delle tubazioni.

Negli anni '90 al riscaldamento a pannelli veniva aggiunta la possibilità di raffrescare gli ambienti convogliando acqua fredda d'estate.

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- il risparmio energetico ( si può ritenere che mediamente un impianto a pannelli costi circa il 20-30% in più di un impianto a radiatori. Per quanto riguarda invece i costi di gestione, il riscaldamento a pannelli consente un certo risparmio (valutabile dal 10 al 15%) rispetto agli altri sistemi, in quanto garantisce una miglior distribuzione del calore).

- l’aspetto igienico-estetico,( il riscaldamento con radiatori e con ventilconvettori causa la combustione del pulviscolo atmosferico. Tale fenomeno, oltre a provocare senso di arsura e irritazione alla gola, genera anche i tipici aloni e le striature nerofumo che appaiono dietro e sopra i corpi scaldanti. Al contrario, l’impianto a pannelli radianti, mettendo in gioco temperature relativamente basse, non provoca alcuna alterazione dell’aria.)

- la non visibilità dei terminali e libertà d’arredo. L’unico inconveniente di un impianto a pavimento è rappresentato dalla maggiore inerzia termica: l’impianto non è in grado di raggiungere rapidamente la temperatura di esercizio (con partenza a freddo deve essere riscaldato l’intero pavimento) e di conseguenza anche il raggiungimento della temperatura ambiente ideale richiede un certo tempo. Un utilizzo razionale di questo sistema prevede il funzionamento continuo con attenuazione nelle ore notturne (spegnimenti ridotti al minimo) e pertanto l’impianto risulta poco adatto per i locali occupati saltuariamente o in modo discontinuo.

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