13

Piscine

Luogo di relax per scaricare lo stress del lavoro e, allo stesso tempo, paradiso dei bambini, ideale per il risveglio e la loro salute, luogo di incontro intergenerazionale e, talvolta, collante dei legami familiari.

Oltre a questo, però, una piscina è anche il mezzo per incrementare il valore immobiliare della tua proprietà, per abbellirla o, ancora, rappresenta la realizzazione del sogno di una vita. Qualunque sia il motivo della tua scelta, il progetto di una piscina riveste un’importanza fondamentale e va affrontato con la massima consapevolezza.

Piscina

Una delle preoccupazioni più ricorrenti tra chi ha intenzione di costruire una piscina interrata a casa propria sono i costi derivanti dalle tasse. Oltre a sapere quanto costa materialmente una piscina, infatti, bisogna sapere anche quali sono i costi fiscali che comporterà. L’argomento è complesso e spesso diventa sorgente di numerose confusioni. Grazie a questo articolo riuscirete ad avere un quadro più chiaro della situazione e pianificare al meglio la costruzione della vostra piscina, in base al vostro budget e a quanto siete disposti a spendere.

Il possesso di una piscina comporta delle tasse?

No, avere una piscina, di per sé, non comporta alcuna tassa. Le uniche tasse che derivano direttamente dalla costruzione di una piscina sono in realtà i costi amministrativi dei permessi che vanno preventivamente richiesti ( DIA o permesso di costruire, a seconda della situazione ). Una piscina può invece comportare un aumento delle tasse modificando, con la sua presenza, la categoria catastale dell’abitazione, facendola passare alla categoria A/1, Abitazioni di tipo signorile anche dette abitazioni di lusso.

La maggior parte delle abitazioni rientra nella ctegorie da A/2 ad A/7 e può usufruire delle agevolazioni come prima casa ( facendo schizzare l’imposta dal 2% al 9% del valore catastale ), che invece non si possono ottenere se l’abitazione viene passata alla categoria  A/1. Le condizioni perchè un’abitazione venga classificata come signorile sono chiaramente esposte nel decreto del 2 Agosto 1969 a cura del ministero dei lavori pubblici. Questo elenca una serie di condizioni sufficienti per cui un’abitazione venga considerata di lusso. All’articolo 4 è chiaramente specificato che condizione sufficiente perché l’abitazione sia considerata di lusso  ( categoria catastale A/1 ) è che siano dotate di una piscina di almeno 80 m2. Importante notare che il decreto fa specifico riferimento ad abitazioni unifamiliari. Importante anche notare che una abitazione di lusso non può al contempo rientrare nella categoria A/6, cioè edifici ad uso rurale, anche se ne rispetterebbe le altre specifiche. Riportiamo il testo dell’articolo:

Articolo 4 – Abitazioni dotate di piscina 80 mq. Le abitazioni unifamiliari dotate di piscina di almeno 80 mq. di superficie o campi da tennis con sottofondo drenato di superficie non inferiore a 650 mq.

Oltre a questa condizione che da sola è sufficiente per modificare la classificazione catastale facendola passare ad A/1 ve n’è un’altra che, in conscorso con altre tre caratteristiche, diventa sufficiente per il passaggio. Il decreto, all’articolo 8, segnala chiaramente che sono da considerarsi abitazioni signorili:

Articolo 8 – Abitazioni che hanno 4 caratteristiche della tabella del presente decreto. Le case e le singole unita’ immobiliari che abbiano oltre 4 caratteristiche tra quelle della tabella allegata al presente decreto.

Contattaci ora

Se vuoi sottoporci il tuo caso o per informazioni