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Involucro e impianto

Risparmiare energia con gli impianti ed ottenere ottimali condizioni negli edifici è più facilmente possibile se l'involucro è adeguatamente isolato, aggiungendo così comfort acustico a quello termico. Gli obblighi normativi (D.Lgs. 192/05, D.Lgs. 311/06) prescrivono requisiti importanti per la realizzazione di nuovi edifici e per le ristrutturazioni; particolari attenzioni possono essere usate nel migliorare l'isolamento del tetto, delle pareti esterne, dei pavimenti (tetti ventilati, cappotti esterni, isolamenti di ponti termici, contropareti isolanti). Anche gli infissi possono creare dispersioni di caldo o di freddo verso l'esterno. Elevati livelli di protezione sono ottenibili con serramenti dai migliori legni, in PVC, con vetri basso emissivi, con doppio e triplo vetro e/o con gas isolanti.

Isolamento termico dell'involucro

Risparmiare energia con gli impianti ed ottenere ottimali condizioni negli edifici è più facilmente possibile se l'involucro è adeguatamente isolato, aggiungendo così comfort acustico a quello termico. Gli obblighi normativi (D.Lgs. 192/05, D.Lgs. 311/06) prescrivono requisiti importanti per la realizzazione di nuovi edifici e per le ristrutturazioni; particolari attenzioni possono essere usate nel migliorare l'isolamento del tetto, delle pareti esterne, dei pavimenti (tetti ventilati, cappotti esterni, isolamenti di ponti termici, contropareti isolanti). Anche gli infissi possono creare dispersioni di caldo o di freddo verso l'esterno. Elevati livelli di protezione sono ottenibili con serramenti dai migliori legni, in PVC, con vetri basso emissivi, con doppio e triplo vetro e/o con gas isolanti.

Isolare il tetto

È attraverso il tetto che si disperde la maggiore percentuale di calore durante la stagione invernale: si arriva anche al 40% dell’energia prodotta dall’impianto di riscaldamento. E d’estate è l’elemento che contribuisce in larga misura al surriscaldamento degli ambienti sottostanti.

L’intervento per rimediare dipende dalla tipologia di copertura e dalla destinazione d’uso dello spazio sottostante.  Se il sottotetto è abitabile, lo spazio va isolato lungo le falde inclinate; coibentare dall’interno (intradosso) è più semplice e veloce, ma talvolta conviene invece intervenire dall’esterno (estradosso), rimuovendo il manto di copertura. 

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Isolare i solai

Se il sottotetto non è praticabile o viene utilizzato come deposito non è conveniente coibentare il tetto; può essere invece risolutivo isolare a terra, intervenendo sul solaio che separa l’abitazione sottostante.

Quelli che necessitano maggiormente di coibentazione sono i pavimenti sovrastanti uno spazio non riscaldato, quali porticati, cantine e garage. Lo stesso si può dire anche per i soffitti di abitazioni poste all’ultimo piano o al livello inferiore di sottotetti non abitati.

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Isolare i muri

Per isolare i muri lo strato isolante può essere aggiunto con il “cappotto” oppure inserito in intercapedine.
Nel rivestimento a cappotto o isolamento a cappotto esterno non c'è limite allo spessore dei pannelli isolanti: a differenza dell'isolamento dall'interno, infatti, non toglie spazio utile alle abitazioni e la normativa consente di andare in deroga alle distanze dai confini (decreti legislativi 115/2008 e il 57/2010).

Lavorando dall'esterno, possiamo definire lo spessore adatto al materiale scelto, puntando agli obiettivi energetici da raggiungere.

La tecnica di realizzazione consiste nell'applicare alle pareti dei pannelli isolanti con colla e appositi sistemi di fissaggio che, successivamente, vengono ricoperti da una rasatura armata e da una finitura spatolata precolorata.

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Una versione del sistema a cappotto prevede il distanziamento del rivestimento esterno dallo strato isolante tramite appositi dispositivi. Si realizza così uno spazio di circa 2-4 cm, aperto alla base e alla sommità, che favorisce l’aerazione del materiale coibente e lo smaltimento del vapore acqueo proveniente dagli ambienti interni. Si ottengono benefici anche in estate perché l’intercapedine ventilata allontana il calore in eccesso derivante dall’irraggiamento solare.

All'interno

L’applicazione all’interno è più complicata per la presenza degli attacchi agli impianti presenti sulle pareti. In questi casi ci si limita a eliminare i ponti termici. Il miglioramento è però soltanto relativo. 

La realizzazione dell’isolamento interno viene preferito quando non è possibile operare in facciata o quando la morfologia dell’edificio presenta un numero notevole di volumi sporgenti come balconi o logge. L’isolamento sulle pareti interne dell’edificio consente di migliorare la coibentazione dell’involucro, ma non garantisce l’eliminazione completa di tutti i ponti termici.

 

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In particolare,  permette di eliminare i ponti termici relativi agli spigoli verticali e al giunto tra serramento e parete, mentre l’eliminazione dei ponti termici strutturali tra chiusura verticale e struttura orizzontale richiederebbe il risvolto dello strato isolante verso l’interno.

Dal momento che l’intervento determina una diminuzione del volume utile dell’edificio, è preferibile scegliere materiali isolanti con alte prestazioni anche in presenza di spessori ridotti, come gli isolanti termoriflettenti o sottovuoto 

Gli svantaggi dell’isolamento termico interno possono essere così riassunti:

- minore efficienza rispetto all’isolamento esterno

- riduzione del volume utile interno

- maggiori discontinuità con possibilità di formazione dei ponti termici

- diminuzione dell’inerzia termica rispetto al cappotto esterno

Isolamento delle intercapedini

L'intercapedine  è una cavità che viene ricavata tra i setti murari. 

All’interno si possono inserire materiali coibenti di natura e composizione diversa a seconda del tipo di muratura e del problema.

Talvolta questo sistema viene utilizzato anche in costruzioni esistenti dove è presente un’intercapedine vuota. Si realizzano piccoli fori nelle pareti attraverso i quali si iniettano particolari formulazioni coibenti, quali resine, argilla espansa in granuli, cellulosa, vermiculite o perlite.

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Materiali isolanti

I materiali di isolamento termico sono quelli che si oppongo al passaggio di calore. Gli isolanti termici possono essere classificati in base a:

- Al tipo di materiale

- minerale

- vegetale

- petrolchimica

- animale

- Alla natura del materiale:

- naturale

- sintetico

- organico

- inorganico

- Alla sua struttura:

- fibrosa, a cella aperta con un numero elevato di fibre di forma allungata, oltre alla presenza di canali di dimensioni ridotte che collegano con l'esterno. Questa compresenza permette al materiale di avere elevate capacità di isolamento termico, di permeabilità al vapore e di assorbimento acustico.

- cellulare, a celle chiuse, ottenute tramite l'espansione del materiale. Contiene elevata quantità d'aria ferma nelle cellule che non sono però collegate tra di loro.

- porosa, che presenta molti vuoti ma molto piccoli. Ha proprietà simili alla struttura cellulare.

Origine naturale

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Argilla espansa

L'argilla espansa è un materiale utilizzato come aggregato leggero per la realizzazione di calcestruzzi leggeri caratterizzato da un nucleo interno poroso, che garantisce la leggerezza, ed una scorza esterna dura che ne garantisce la resistenza meccanica. 

Infatti oltre a risultare in generale un ottimo isolante termico, gli sferoidi di piccoli dimensioni (fino a 20 mm) presentano una elevata resistenza meccanica e pertanto vengono utilizzati anche per il confezionamento di calcestruzzi leggeri ad alta resistenza a compressione (calcestruzzi leggeri strutturali).

Oltre che per la realizzazione di calcestruzzi leggeri, attualmente l'argilla espansa viene utilizzata anche per diversi altri tipi di applicazioni che sfruttano il suo basso peso specifico quali ad esempio riempimento di cavità sotterranee mediante iniezione di argilla espansa secca o miscelata con cemento realizzazione di rilevati (stradali, ferroviari, ecc.) da realizzare su terreni caratterizzati da proprietà meccaniche scadenti riempimenti a tergo di muri di sostegno e paratie: si ha una riduzione della spinta attiva fino al 75% rispetto a quella determinata da un terreno tradizionale realizzazione di vespai, trincee drenanti e allettamento tubature interrate realizzazione di pannelli fonoassorbenti.

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Perlite espansa 

La perlite è un materiale espanso, utilizzato come aggregato leggero per la realizzazione di calcestruzzi leggeri, che si origina per riscaldamento di rocce vulcaniche del tipo dell'ossidiana.

Si presenta sotto forma di piccole sfere vetrose con dimensioni dell'ordine di 1 ÷ 2 mm.

Trova utilizzazione solo per elementi in cui non è richiesta un'alta resistenza meccanica a compressione.

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Vermiculite espansa

La vermiculite è un aggregato leggero utilizzato per il confezionamento di calcestruzzi leggeri, che si ottiene per cottura di rocce micacee di struttura lamellare.

Per effetto del riscaldamento, le singole lamelle, di cui è composto il materiale base, tendono ad allontanarsi una dall'altra assumendo un caratteristico aspetto a fisarmonica.

Ne consegue una resistenza sotto carico estremamente modesta.

Pertanto la vermiculite trova essenzialmente impiego come inerte per calcestruzzi isolanti, mai per la preparazione di strutture portanti. È utilizzato per il ripristino di camere di combustione di caminetti e stufe.

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Pomice

La pomice è il risultato dell’espansione di minerale magmatico effusivo che ha generato un prodotto alveolare di notevole leggerezza ed alto potere isolante.

Grazie alle proprie caratteristiche di porosità e leggerezza, viene impiegata per la realizzazione di calcestruzzi alleggeriti, intonaci, isolamento termico, isolamento acustico, manufatti leggeri, canne fumarie, riempimenti leggeri, bioedilizia.

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Vetro cellulare

Ottima resistenza alla pressione, impermeabilità al vapore, resistente all'umidità. Costituito in buona parte da vetro riciclato, rappresenta un ottimo isolante (è anche privo di sostanze nocive) ma ha un bilancio energetico pessimo.

- Nell’edilizia come isolamento perimetrale sotto la platea di fondazione e nella pavimentazione, riempimento di solette, strati di compensazione leggeri e coibentati sopra porticati a volta.

- Nell’ingegneria civile come getto leggero per spalle di ponte, riempimento leggero e drenante per costruzioni di sostegno, getto leggero su gallerie, incapsulamenti e costruzioni sotterranee o serbatoi.

- In soluzioni particolari come la modellatura del terreno per la creazione di paesaggi e aree sportive, come strato filtrante e drenante.

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Lana di roccia

La lana di roccia è un silicato amorfo ricavato dalla roccia ed è un materiale molto versatile, utilizzato soprattutto nell'edilizia e per larga parte delle isolazioni navali.

Chiamata anche lana minerale, si ottiene fondendo i minerali che la compongono, risolidificandoli sotto forma di fibre che spesso sono tenute insieme da un legante a base di resine termoindurenti.

Grazie al buon rapporto qualità prezzo, la lana di roccia si presta ottimamente ad essere utilizzata per la realizzazione di cappotti esterni in case prefabbricate in legno. Le fibre minerali garantiscono una buona traspirabilità alle pareti, rendendo le pareti inattaccabili da insetti, muffe e funghi, garantendo una stabilità nel tempo e minime dilatazioni termiche (cioè lo spessore della fibra rimane inalterato, anche dopo una lunga usura, tuttalpiù calerà il rendimento delle sue proprietà).

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Calcio silicato

Il silicato di calcio o calcio silicato è un materiale isolante, incombustibile ecologico, e biologicamente inerte che non contiene amianto o fibre pericolose per l’uomo, viene ottenuto in autoclave dalla miscelazione di sabbia non quarzosa, calce e cellulosa, da questo processo si ottengo dei blocchi leggeri e resistenti, una lastra di 50x50 cm di spessore 2,5 cm pesa solo 1,50 kg.

Grazie ad un elevata alcalinità, pH di 10,5 circa, il silicato di calcio può considerarsi un antimuffa naturale, sulla sua superficie non possono proliferare muffe o batteri, ed è inoltre inattacabile da insetti e roditori.

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Lana di vetro

La lana di vetro è ottenuta portando a fusione una miscela di vetro e sabbia che viene in seguito convertita in fibre e tagliata ricavandone rotoli, pannelli o fiocchi. La lana di vetro in rotoli e pannelli ha caratteristiche acustiche molto buone ma va protetta dall'acqua, per questo motivo non è adatta per pareti controterra e per tetti a struttura inversa. La lana di vetro è invece adatta per l'isolamento di ogni altro elemento dell'involucro edilizio.

I rotoli in lana di vetro hanno un'elevata capacità di adattarsi alle superfici che vanno ad isolare. Inoltre la lana di vetro permette di contornare le discontinuità presenti (tubazioni, spigoli, sporgenze) assicurando un'ottima tenuta dal punto di vista termico e acustico.

La lana di vetro in fiocchi, invece, viene insufflata in intercapedine nelle murature perimetrali, o all'estradosso dell'ultimo solaio per l'isolamento dei sottotetti.

Questa applicazione ha trovato ampio utilizzo grazie ai bassi costi di realizzazione e alla velocità di posa.

La lana di vetro in fiocchi, a differenza dei pannelli e dei rotoli, non assorbe acqua e può essere applicata in presenza di umidità.

Origine vegetale

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Fibra di cellulosa

Ottenuta da carta di giornale riciclata è un prodotto riutilizzabile e riciclabile. È igroscopica, traspirante, un buon fonoisolante e fonoassorbente. Può essere utilizzata in "fiocchi", "grani" e "pannelli". Dal punto di vista del bilancio energetico ed ecologico è uno degli isolanti più interessanti.

Isolamento dal freddo

L’isolamento termico offerto da un materiale può tradursi in rese differenti quando si parla di caldo o freddo. Il coefficiente di conducibilità termica della fibra di cellulosa è pari a λ: 0,032. In altre parole, la fibra di cellulosa offre protezioni notevoli proteggendo gli ambienti dal freddo e prevenendo la formazione di ghiaccio.

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Fibra di legno

I pannelli di fibra di legno vengono prodotti partendo da scarti di lavorazione che vengono sminuzzati e pressati, il collante è la lignina, naturalmente presente nel legno.

Per rendere i pannelli resistenti all'umidità vengono utilizzate alcune sostanze idrofobizzanti, e dei collanti per rendere il materiale stabile.

I pannelli in fibra di legno hanno buone caratteristiche di isolamento termoacustico ed una buona capacità di accumulo del calore, che in estate si traduce in un buon livello di ritardo nel passaggio del calore dall'esterno all'interno. 

I pannelli in fibra di legno si utilizzano per l'isolamento di intercapedini di strutture in legno e muratura, cappotti, rivestimenti interni, coperture inclinate e piane e solai. 

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Fibra di legno mineralizzata

Il processo di produzione di questi pannelli è completamente diverso da quello dei pannelli in fibra di legno, rispetto ai quali hanno una migliore inerzia termica.
Le fibre di legno, macinate, vengono impregnate con cemento o altri materiali per determinarne la mineralizzazione, che apporta alle fibre compattezza strutturale. Segue una fase di essicazione dei pannelli.

La fibra di legno mineralizzata ha un'elevata capacità di accumulo termico che garantisce un costante microclima interno. E' un materiale traspirante ed ha buone caratteristiche acustiche, sia come fonoisolante, che come fonoassorbente. Offre inoltre un buon grado di protezione contro il fuoco e non sviluppa gas nocivi in caso di combustione.
I pannelli in fibra di legno mineralizzata vengono utilizzati per l'isolamento termoacustico e la protezione dal fuoco di pareti perimetrali e divisorie, controsoffitti coperture e solai. Sono molto utilizzati nella correzione dei ponti termici nel risanamento di murature umide, nell'isolamento di ambienti contro terra.

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Fibra di canapa 

La fibra della canapa è una fibra tessile ottenuta dal floema o libro dei fusti delle piante di Cannabis sativa. Prima dell'avvento del proibizionismo della cannabis essa era diffusa nel mondo come materia prima per la produzione di carta, essendo una delle piante più produttive in massa vegetale di tutta la zona temperata.

Le sue fibre inoltre hanno costituito per migliaia di anni importanti grezzi per la produzione di tessili e corde. Oggi sono coltivabili legalmente per usi tessili varietà selezionate di cannabis libere da principi psicoattivi. La canapa è  una fibra eccellente per l'isolamento degli edifici. La coltivazione della canapa ha una lunga tradizione in Italia e in Europa ed è totalmente ecologica: richiede ridotte quantità di acqua, non necessita di pesticidi e contribuisce al corretto sfruttamento delle risorse naturali. Composto dal 90% da fibre di canapa il pannello è riciclabile ed ha un calore specifico superiore alle lane minerali (c=1700 J/kgK) che favorisce il raffrescamento estivo degli edifici. La sua applicazione è indicata particolarmente in ambienti molto umidi.

Infatti, rispetto ad altri isolanti, la canapa ha il vantaggio di assorbire l’umidità e rilasciarla nel tempo. Le sue proprietà traspiranti evitano l'insorgere di condensa interstiziale, garantendo ambienti abitativi salubri, privi di batteri, muffe e microbi. NATURTHERM CA è di facile lavorazione e non comporta rischi di irritazioni cutanee o di problemi alle vie respiratorie. È durevole nel tempo e riciclabile al 100%. 

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Fibra di lino

I prodotti per l'isolamento in fibra di lino sono ricavati da piante provenienti da coltivazioni biologiche, con lavorazioni non inquinanti e con scarsa richiesta energetica. Per la produzione di pannelli isolanti le fibre vengono trattate con sali di boro che è un protettore contro muffa e parassiti e in alcuni casi addizionate con un supporto in fibra di poliestere.

La fibra di lino è un materiale con ottime proprietà di isolamento termico ed acustico, è altamente traspirante e igroscopico, e non contiene sostanze nocive per la salute.
I pannelli morbidi vengono utilizzati per isolare termicamente ed acusticamente intercapedini di costruzioni in legno, per cappotti interni, per cappotti esterni ventilati, per coperture ventilate, per pareti divisorie interne, per solai. I pannelli rigidi in fibra di lino vengono utilizzati per l'isolamento acustico di solai galleggianti.

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Fibra di cocco

Da sempre utilizzata in oriente. La fibra di cocco si ricava dal mesocarpo, la parte fibrosa che ricopre la noce di cocco. Le fibre Vengono impregnate con sali di boro per migliorarne la resistenza al fuoco e poi pressate in rotoli e feltri. La fibra di cocco ha buone proprietà di isolante termico e ottime proprietà di isolante acustico. I feltri di fibra di cocco si utilizzano principalmente per isolare acusticamente pavimenti galleggianti. Vengono inoltre utilizzati per l'isolamento termoacustico di pareti, coperture ventilate e sottotetti, per l'isolamento acustico di pareti divisorie interne.

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Fibra di juta

La juta (detta anche iuta o corcoro) è una fibra tessile naturale ricavata dalle piante del genere Corchorus, inserito nella famiglia delle Malvaceae. Come per il lino e la canapa, la materia tessile per la produzione si ricava dal fusto della pianta.

Circa l'85% della produzione mondiale di iuta è concentrata nel delta del Gange: i principali paesi produttori sono quindi Bangladesh e India, e in misura minore Cina, Tailandia, Birmania, Pakistan, Nepal e Bhutan.

 

La pianta della iuta è imparentata con la pianta della Cannabis sativa, ciononostante la iuta è completamente priva di elementi narcotici od odorosi. La iuta è una pianta relativamente resistente alle malattie e parassiti, che non richiede coltivazioni particolarmente onerose, altamente igroscopica, di colore bianco, giallognolo o bruno. Le fibre sono ruvide e tenaci e il filato risulta anch'esso ruvido, rigido e molto resistente. I feltri morbidi e compatti sono ottimi per l’isolamento dai rumori da calpestio, nella realizzazione di pavimenti galleggianti su strutture in legno. La fibra in fiocchi è utilizzata per il riempimento di fessure e cavità nelle murature. Sotto forma di rete è utilizzata come rete porta intonaco.

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Canna lacustre

Le ragioni per essere così apprezzata nella bioedilizia sono molteplici, prima fra tutte l'origine. La canna palustre è una pianta infestante e cresce naturalmente in terreni umidi, come stagni o argini di laghi o di fiumi; non necessita di cure ma solo di condizioni climatiche e ambientali favorevoli. In Italia è molto conosciuta e apprezzata la canna palustre che cresce lungo gli argini del Po, dove da sempre viene utilizzata come materiale edile. La canna lacustre unisce a una discreta capacità isolante un eccellente resistenza all'umidità. Questo la rende ideale, oltre che per realizzare tetti, per l'isolamento a cappotto in zone umide.- Canna lacustre

Le ragioni per essere così apprezzata nella bioedilizia sono molteplici, prima fra tutte l'origine. La canna palustre è una pianta infestante e cresce naturalmente in terreni umidi, come stagni o argini di laghi o di fiumi; non necessita di cure ma solo di condizioni climatiche e ambientali favorevoli. In Italia è molto conosciuta e apprezzata la canna palustre che cresce lungo gli argini del Po, dove da sempre viene utilizzata come materiale edile. La canna lacustre unisce a una discreta capacità isolante un eccellente resistenza all'umidità. Questo la rende ideale, oltre che per realizzare tetti, per l'isolamento a cappotto in zone umide.

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Sughero

Il sughero è un tessuto vegetale, una sorta di rivestimento per fusti e radici delle piante (in particolare le sughere) e ha delle caratteristiche uniche che lo rendono un eccellente materiale isolante.
La sua composizione infatti, è costituita da cellule che, quando muoiono, vengono sostituite da aria: si viene quindi a creare un materiale molto arioso e leggero, elastico e compatto.
Ovviamente le caratteristiche di ogni tipologia di sughero dipendono dalla pianta e dall’età che essa ha, e dalla sua lavorazione.

La coibentazione con sughero ha come base di partenza sempre il prodotto granulato, che viene ricavato dalla polpa pulita della corteccia. Il granulato può essere utilizzato direttamente (per intercapedini, ecc.) oppure trasformato in pannelli. I pannelli si possono realizzare in due modi: tramite incollaggio (pannelli più chiari) oppure tramite una sorta di sinterizzazione: riscaldando e comprimendo i granuli si provoca la fuoriuscita della suberina che raffreddandosi lega i granuli (pannelli scuri).
I pannelli di sughero sono eccellenti isolanti. Si possono utilizzare per il cappotto termico dei muri perimetrali, minimizzando la conduzione termica, sia dall’interno che dall’esterno, e l’inquinamento acustico.
Allo stesso modo, si può applicare ai sottotetti per lo stesso motivo, ed è ottimo anche se utilizzato sotto i pavimenti per ridurre la dispersione di calore, ma anche per diminuire sensibilmente i rumori e isolare acusticamente un edificio da un piano all’altro.
Ha un’ottima resa estetica come pavimentazione vera e propria, e la sua impermeabilità e durevolezza lo rendono adatto a questa funzione.
Tra i pregi inoltre, figura la traspirabilità, che fa scomparire problemi di condensa e umidità, e non è attaccabile dalle muffe (naturalmente la sua efficacia dipende anche dagli altri materiali utilizzati per edificare le pareti o i solai). Ancora, è altamente resistente al fuoco.
Se ciò non bastasse, si tratta di un materiale assolutamente naturale, biocompatibile e riciclabile al 100%. L’unica eccezione a questa caratteristica è quando viene trattato con leganti chimici, ma il sughero biondo naturale e il sughero bruno sono due tipologie completamente ecologiche.

Origine petrolchimica

Poliuretano

I poliuretani espansi rigidi sono realizzati con polimeri e hanno valori di conduttività termica estremamente bassi.

Il poliuretano espanso rigido è un polimero reticolato termoindurente che viene prodotto dalla reazione di due componenti principali - polioli e poliisocianati -, in presenza di un agente espandente (generalmente idrocarburi, CO2 o altre miscele) e di altri additivi.

Nel corso della reazione che porta le materie prime dallo stato liquido a quello solido del polimero finale, la schiuma manifesta elevate proprietà di adesione a quasi tutti i tipi di supporti; caratteristica questa fondamentale per lo sviluppo e l’industrializzazione di moltissimi prodotti: dai pannelli isolanti con rivestimenti flessibili, a quelli sandwich autoportanti per la prefabbricazione e l’industria del freddo, ai frigoriferi commerciali e domestici, ai boiler, ecc. 

L'applicazione del poliuretano espanso può essere effettuata con sistemi diversi, si possono utilizzare pannelli pretagliati e formati oppure applicando il poliuretano a mezzo colata (nelle intercapedini) oppure a spruzzo.

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Polistirene o Polistirolo

Si presenta in due forme:

Polistirolo espanso (EPS)

Quello comunemente usato per gli isolamenti perimetrali, si ottiene mescolando gas compresso al polistirolo fuso e raffreddando rapidamente la miscela.

Il polistirene (o polistirolo) espanso - sigla EPS - è un polimero termoplastico che a temperatura ambiente si presenta come un solido vetroso, che si presenta in forma di schiuma bianca leggerissima (densità di 25 kg/m3), spesso modellato in sferette o chips, e facilmente tagliabile con un filo caldo od a movimento intermittente, ed oltre che per l'isolamento termico è ampiamente usato negli imballaggi.

Chimicamente inerte rispetto a molti agenti corrosivi, possiede discrete proprietà meccaniche ed è praticamente anigroscopico.  Viene molto impiegato per i sistemi di isolamento termico a cappotto, soprattutto di intercapedini orizzontali.

Inoltre, il polistirene espanso risulta stagno al vapore ed ha proprietà di isolamento acustico, specie anticalpestio. Il polistirolo espanso ha una conducibilità termica λ = 0,035 W/mK ed una resistenza alla diffusione del vapore acqueo μ = 50.

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Polistirolo estruso (XPS)

Sopporta pressioni specifiche più alte ed è adatto alle zone umide.

Per la parte a contatto con il terreno, la zoccolatura corrispondente al primo metro e mezzo, è importante usare un isolante resistente all’acqua e all’umidità proveniente dal suolo così come a compressione per resistere alle sollecitazioni di varia natura (urti, abrasioni, ecc...). Risultano idonei gli EPS a elevata resistenza meccanica, ma particolarmente indicato è il polistirene estruso XPS (λ=0,035-0,040 W/mK). Grazie alla struttura espansa a cellula chiusa e alla pellicola di espansione sui due lati del pannello, l‘assorbimento d‘acqua è estremamente ridotto.

Fondamentale è l'aspetto della superficie del pannello XPS che deve essere "senza pelle" o "waferata" per garantire l'adesione del collante al pannello ed evitare distacchi di quest'ultimo.

Origine animale

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Lana di pecora

La lana è una fibra tessile naturale che si ottiene dal vello di ovini (pecore e di alcuni tipi di capre), conigli, camelidi (cammelli, lama, vigogna, alpaca,...) e produzioni minori da yak e antilope tibetana ( Shahtoosh). La lana che si viene ad ottenere viene definita lana vergine.

Un altro metodo per ricavare la lana è quello di recuperarla dopo la macellazione della pecora stessa. La lana che si ricava si chiama lana di concia.

L'industria inoltre riutilizza la lana ricavata dagli scarti di produzione; si parla in questo caso di lana rigenerata, e il procedimento è detto ciclo rigenerato.

 

La lana di pecora ha ottime proprietà isolanti sia termiche che acustiche, è traspirante ed altamente igroscopica, può assorbire grandi quantità di acqua senza perdere il proprio potere isolante.

La lana di pecora si presenta sotto forma di materassini e rotoli che sono utilizzati per l'isolamento termoacustico di intercapedini, pareti e coperture con strutture in legno, in cappotti interni ed esterni ventilati, in pareti divisorie interne e controsoffitti.

Per il riempimento di piccole intercapedini vengono utilizzati fiocchi o trecce in lana di pecora. 

Caratteristiche degli isolanti

Conducibilità termica λ

La capacità isolante di un materiale è espressa da una grandezza fisica chiamata Conducibilità termica Lambda (λ = … W/mK).

Tanto minore è il valore della Conducibilità termica (λ= … W/mK) tanto maggiore è il suo potere isolante.

Quindi un isolante con Lambda  (λ) 0,031 ha una capacità isolante maggiore di uno che ha Lambda  (λ) pari a 0,035 o peggio ancora 0,040 !

E’ chiaro poi che tanto maggiore è lo spessore dell’isolante installato tanto maggiore sarà l’efficacia termica che genererà. Scegliere un isolante a basso valore di Lambda ( λ ) ed avere un elevato spessore dell’isolante permetterà un ottimo isolamento termico ed un eccellente risparmio energetico.

Traspirabilità µ

Un muro traspirante non può non prevedere un isolante termico traspirante ! Il valore che bisogna osservare in una scheda tecnica è la Resistenza diffusione al vapore ( µ ).

Anche in questo caso tanto più piccolo è questo valore maggiore è il potere traspirante del materiale, pertanto un prodotto come Xps ( polistirene estruso µ = 80-200) non è traspirante, l’Eps ( polistirene espanso µ= 40-70) è poco traspirante , Isofor è altamente traspirante (µ= 8,8 ), ancora di più del sughero (µ = 15)  noto isolante termico traspirante.

Reazione al fuoco

E’ il comportamento dell’isolante termico sottoposto a combustione.

Assorbimento di acqua

Un isolante termico che assorbe acqua riduce notevolmente il suo potere isolante perdendo di significato in quanto aumenta le perdite energetiche.

Isolamento acustico o assorbimento acustico

L’assorbimento acustico viene misurato tramite il coefficiente di assorbimento acustico alfa (α), il cui valore è compreso tra 0 e 1,00, dove zero rappresenta la mancanza assoluta di assorbimento (riflessione totale) e 1,00 rappresenta l’assorbimento totale dei suoni incidenti.

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